Renata Fonte è stata una politica italiana, vittima di mafia.
Fu assessore alla cultura e alla pubblica istruzione del comune di Nardò (provincia di Lecce) e si distinse per la sua forte opposizione alla speculazione edilizia che stava deturpando il territorio.
Il 31 marzo 1984, Renata Fonte fu assassinata in un agguato mafioso. Il suo omicidio fu commissionato da esponenti della Sacra Corona Unita, un'organizzazione criminale pugliese, a causa del suo impegno contro gli interessi illeciti legati alla costruzione di un albergo nel parco di Porto Selvaggio. La vicenda è complessa e coinvolge intrecci tra politica, criminalità e interessi economici.
Il suo omicidio ebbe un forte impatto sull'opinione pubblica e contribuì a sensibilizzare la popolazione sul problema della mafia nel Salento. Renata Fonte è diventata un simbolo della lotta alla criminalità organizzata e della difesa del territorio.
Importanti concetti legati alla sua storia:
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